domenica 9 novembre 2008

Change - Luc@




Chissà che non cambi aria anche da noi... prima o poi :)

Tira sempre un vento che non cambia niente
mentre cambia tutto sembra aria di tempesta,
senti un po’ che vento forse cambia niente
certo cambia tutto sembra aria bella fresca.(Ligabue)

Forza Paolo !!! - Luc@



Bentornato Paolo :)

Cari amici,
Dopo più di un anno ho deciso di tornare ad aggiornare il
blog www.bloggers.it/movimentolaureati , da un lato perché mi sono
accorto che nonostante la mia assenza i contatti non sono mai
diminuiti, anzi si sono incrementati, da un altro lato quello che sta
accadendo in questi mesi non può essere ignorato. In seguito alla
richiesta della redazione di libero, avevo spostato il blog sul portale
libero, all’indirizzo http://blog.libero.it/tutticontenti . Continuerò
ad aggiornarli entrambi con gli stessi articoli. Da molti punti di
vista, siamo stati i precursori nel denunciare la situazione di disagio
nella quale versavano (e versano ancora) le nuove generazioni. I
giovani pagano gli errori commessi in passato, sono stati esclusi da
quasi tutti i diritti che per le generazioni precedenti erano ormai
acquisiti. Per diverso tempo ci siamo chiesti come mai gli italiani (mi
riferisco ai ragazzi) non protestassero mai nonostante gli abusi che
subivano. Alla fine molti giovani sono scesi in piazza, il motivo vero
non è la riforma Gelmini, la riforma Gelmini è soltanto la goccia che
ha fatto traboccare il vaso. Ricordo chiaramente quando, prima delle
elezioni, entrambi gli schieramenti politici parlavano di abbassare i
costi della politica attraverso la riduzione del numero dei
parlamentari ( e dei loro stipendi, una candidata della quale ometto il
nome, aveva persino proposto di portare lo stipendio di un
parlamentare a 1500 euro al mese), del numero dei comuni e si parlava
persino dell’eliminazione delle province. A distanza di pochi mesi i
tagli sono arrivati, ma non hanno riguardato i costi della politica
bensì l’istruzione e la giustizia. Chi ci rimette sono i precari,
ancora una volta: nell’Università i baroni non possono certamente
essere licenziati, non si può ridurre il loro stipendio, l’unica cosa
che si può fare è ridurre i posti di lavoro per i precari. La stessa
cosa vale per la scuola elementare, anche in questo caso molti
insegnanti precari si troveranno senza lavoro. In più, la crisi
finanziaria sta dimostrando chiaramente che il mercato non si regola da
solo, con buona pace di Adam Smith e degli economisti classici, così
molti stati occidentali hanno deciso di intervenire a favore delle
banche, questo, da un certo punto di vista segna il tramonto di molte
teorie liberiste. Probabilmente, in un momento come questo, sarebbe
necessario superare determinate ideologie e divisioni, e comprendere
che soltanto la diffusione di una cultura della solidarietà tra i
cittadini può portare ad un miglioramento della società. Tutti siamo
parte della società e quindi quando una persona subisce un’ingiustizia,
in un certo senso, tutti subiamo quell’ingiustizia, così come quando un
organo del corpo si ammala tutto l’organismo si ammala. Chiunque
volesse scrivere nel blog, in uno o in tutti e due me lo faccia sapere,
se volete pubblicare qualcosa mandatemelo via email. A presto.

Paolo

venerdì 17 ottobre 2008

Riflessione - Luc@



La vedova Biagi ha chiesto un risarcimento di 600.000 € al deputato Caruso per diffamazione nei confronti del marito, definito dallo stesso Caruso durante un comizio dopo la morte di un operaio nel napoletano, "assassino".
L'uscita di Caruso,penso, voleva essere magari graffiante, anche se sicuramente non credo sia stata di buon gusto.
Peccato che il dottor Biagi non ci sia più, avrei davvero voluto sapere da lui se la legge che oggi è in vigore , anche a seguito delle successive modifiche ed emendamenti, legge che porta il suo nome rispecchia davvero quelle che erano le sue idee.
Siamo in una situazione vergognosa ! Il giorno che verranno a mancare i nostri genitori non so davvero come faremo...
Zero diritti, no ferie, no malattia, zero tredicesima e quattordicesima.
I sindacati che se ne fregano della categoria... eppure siamo circa 4.000.000 !
Possibile che nessuno ci rappresenti e si faccia portavoce delle nostre esigenze ?
Avremmo bisogno di certezze, più sicurezze e tutele, dei salari decenti...
Bisognerà arrivare a protestare come magari fanno in Francia per farsi ascoltare ?

martedì 16 settembre 2008

Il futuro… che non ci state garantendo - Luc@



Ho deciso di scrivere queste righe spinto da alcune considerazioni fatte dopo aver ascoltato alcuni passaggi della trasmissione televisiva “Porta a Porta” di lunedì 15 settembre, alla quale
ha partecipato il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Durante la trasmissione di ieri sera è stato “sfiorato” il tema del lavoro (dico “sfiorato” perché il tema avrebbe meritato un’attenzione maggiore).

E’ stato stimato che il numero dei lavoratori precari in tutto il paese ammonta al 13% circa della forza lavoro (curioso che il gettito derivato dai contributi versati dai precari però sia una delle principali voci che determinano l'attivo dell'INPS: si stima che i lavoratori precari hanno finora contribuito con circa 33 miliardi di Euro, che sono stati impiegati per colmare il disavanzo dell’ente pensionistico –fonte Wikipedia).

Inoltre è stata citata la norma che prevede la “detassazione degli straordinari”
(che, a detta del Premier, non sarebbe stata ben recepita… come se tutti nella vita potessero fermarsi oltre l’orario di lavoro, quando per gli spostamenti, nel nostro paese, se va via, se va bene, un’ora fra andare e tornare dal posto di lavoro).

Il precario però non ha modo di fare straordinari.

La maggior parte dei lavoratori precari è normalmente a disposizione delle aziende per otto ore al giorno (non registrate, ovviamente, altrimenti si tratterebbe di lavoro “subordinato”).
Non capisco come lo Stato e il Fisco permetta questa “truffa” nei propri confronti.
Un azienda che si comporta in questa modo froda il lavoratore e lo Stato.

Una delle poche cose buone che sono state fatte dal precedente Governo è stato il mettere un “tetto” di trentasei mesi ai contatti a termini, dopo i quali l’azienda deve assumere o lasciare a casa il lavoratore.
E se il lavoratore cambia azienda ? Si ricomincia da capo, pare…
Questo tetto ha dei limiti, come potete vedere.

Il lavoratore “precario” non gode, a differenza dei suoi colleghi, degli stessi contributi,
della “tredicesima” e dell’eventuale “quattordicesima”, degli eventuali “premi di produzione”
e delle eventuali “convenzioni” spettanti ai dipendenti.

Come si fa a garantirsi un futuro in questo modo ?

Come faccio a garantirmi un tenore di vita accettabile, considerando il potere di acquisto dei salari, oramai crollato, a prendere degli impegni, stipulare un mutuo… metter su famiglia ?

Il ricorso ai “contratti di apprendistato” è oramai ridicolo a vantaggio di altre formule come co.co.pro o partite Iva.

D’istinto, vorrei che la questione dei contratti venisse affrontata a livello “Europeo”,
ma poi mi rendo conto che, forse, sarebbe troppo.

Mi chiedo allora, se c’è qualcuno che possa prendere a cuore la situazione di tanti giovani
che vorrebbero solo vivere tranquilli e dignitosamente.
Qualcuno che si impegni a contrastare il lavoro “sommerso”, a garantire ai “precari” gli stessi diritti di molti loro colleghi (a livello contributivo, previdenziale e di benefits), qualcuno che garantisca allo stato le stesse entrare che garantisce un lavoratore dipendente,
qualcuno che si impegni per ridurre l’altissimo numero di morti sul lavoro…

Eppure, sembrano sempre esserci mille problemi, mille priorità da affrontare prima del nostro,
la compagnia area in difficoltà, la crisi finanziaria, gli impegni internazionali da rispettare…

Vorrei che ci si potesse sedere tutti intorno ad un tavolo, provando a ragionare,
lavoratori, sindacati, aziende…

Chissà che non venga fuori qualcosa di valido.

venerdì 13 giugno 2008

Lettera aperta al signor Chiambretti - Luc@




Buongiorno signor Chiambretti...

Lei non mi conosce, ovviamente, mi chiamo Luca, sono un ragazzo di 29 anni

di Milano che ha avuto modo di vedere il suo commento su Beppe Grillo sul sito del Corriere.

In quell’ intervista lei ha detto che preferiva Grillo quando faceva il comico,

forse perchè allora disturbava meno di come disturba ora.

Ma sa quante persone oggi, sentendo parlare Grillo diranno...

"eh... quel rompicoglioni".

Ebbene signor Chiambretti, questo "rompicoglioni" però ha avuto il merito di smuovere un po' le acque e di denunciare parecchie cose che in questo paese non vanno.

Sarei curioso di sapere cosa pensa della Galbanelli (Report... conosce vero ? quella trasmissione su Rai Tre... si ricorda ? Ai tempi dei "cannoli"… dovrebbe ricordarsi… ),

Ovviamente lei non è un comico, ma una giornalista...

Però è una delle poche persone in Italia, oltre a Grillo, Travaglio e pochi altri a fare denuncia e informazione.

Personalmente, sono grato a Grillo per aver supportato i precari (il tema mi è molto a cuore perchè lo sono anch'io),

con il libro "Schiavi moderni" ha raccolto una serie di testimonianze sul mondo del precariato veramente toccanti.

Prima che ne parlasse Grillo, non mi pare proprio con un tono di voce da Hitler (chissà che risate si sarà fatto Paolo Rossi quando ha raccontato questa cosa), il precariato era un mondo sommerso.

Ora su questo tema si fanno film (si vada a vedere "Tutta la vita davanti"), si scrivono libri, si invitano esperti come Gallino a trasmissioni televisive

Le do un consiglio, attraversi il cortile dove registrate le sue puntate,

glielo dico perchè ho un' amico che lavora nello stesso complesso, è precario da 8 anni,.

Lavora un po’, lo lasciano a casa un mese, poi lo riassumono... tutto così... da 8 anni !!!

A lui piace Grillo, lo ammira, dice che snocciola cosa giuste.

Vada a fare due chiacchiere con lui, se vuole, le posso dare il nome.

E la sa una cosa ? Il suo datore di lavoro… è il vostro ex direttore !!!

Perciò io le dico, signor Chiambretti, a mio parere, il signor Grillo, lo preferisco ora !

Cordiali saluti

Luca

mercoledì 30 aprile 2008

May day 1 maggio 2008 - evento



Il primo maggio alle 15 in Porta Ticinese, a Milano, i precari scenderanno in piazza al grido di «No Borders, No Precarity» per dar via alla "Mayday parade", la street parade dei lavoratori atipici e migranti.
La manifestazione si svolge contemporaneamente in 15 città europee, da Madrid ad Helsinki, passando per due metropoli giapponesi: Tokyo e Osaka.
Tra le novità presenti alla Mayday 2008 c'è un gioco-puzzle che verrà distribuito durante la manifestazione.Un giornale innovativo, "City of Gods", che si può consultare su www.precaria.org verrà distribuito in formato pocket durante la "Mayday parade".

martedì 8 aprile 2008

Il precariato secondo il Virzì di "Tutta la vita davanti" - incontro



Vi aspettiamo tutti a questa serata, per stare in compagnia, ma anche per riflettere insieme sulla piaga del precariato con questo nuovo film di Virzì, "Tutta la vita davanti".
Ci vediamo davanti al cinema Odeon, alle 19.45, mercoledì 09.04.
Tutti al cinema!

martedì 4 marzo 2008

Dimissioni in bianco... addio - notizia



Da domani, 5 marzo 2008 arrivano le "dimissioni via web". Dimissioni in bianco... addio !!!

E' di oggi la notizia che da domani, mercoledì 5 marzo 2008,
le dimissioni potranno essere presentate solo attraverso apposito modulo scaricabile dal
sito del ministero del lavoro da presentare entro 15 giorni al datore di lavoro.


In questo modo si mettera' fine al fenomeno delle dimissioni in bianco


La nuova norma è obbligatoria anche per tutti i lavoratori della pubblica amministrazione.

Le uniche eccezioni all'applicazione della legge riguardano la risoluzione consensuale del contratto e il periodo di prova.

Link: http://www.lavoro.gov...

mercoledì 20 febbraio 2008

Lettera dal forum di Vivimilano.it - lettera



Pubblico questa lettera presa dal forum di Vivimilano.it

Perdere il lavoro a 50 anni a Milano e... altrove

Ho letto l'articolo sulla morte, per il freddo, di un uomo che viveva per strada; l'ho chiamato volontariamente solo UOMO perchè tali siamo tutti. Cosa c'entra? Perdere il lavoro è terribile e perderlo a 50 anni è ancora peggio. Lo so bene perchè è accaduto a mio marito, tecnico ultra qualificato, con esperienza e disponibilità a girare l'Italia eppure, con un colpo di spugna, hanno cancellato il suo settore e via! tutti a casa. Per fortuna la ditta dove lavoro io lo ha assunto, operaio a tre turni. Si è adattato perchè per noi il lavoro è parte integrante del dna, armato di pazienza e buona volontà ha ricominciato. Quanti hanno questa FORTUNA? Tutto questo per dire che bisogna rivedere le politiche sul lavoro che emargina i cinquantenni che diventano extracomunitari irregolari quando si tratta di trovare lavoro. Poi un'altra cosa: non si devono illudere le persone promettendo, a scopo elettorale, per poi lasciarli morire al freddo. Voglio dire, si fanno entrare migranti se possono lavorare e avere una casa dignitosa, non strangolati da padroni di casa italiani o stranieri che siano. Le richieste sono: lavoro sicuro da giovani sino alla pensione. Cordialità. Livia

Fonte: http://www.corriere.it/vivimilano/forum/vivimilano/Thread?forumid=16&postid=176728

martedì 29 gennaio 2008

La "flessibilità dolce" ovvero "il precariato alla francese" - Luc@



Laurence Parisot, giovane presidente del Medef, la Confindustria Francese, è convinta che il nuovo accordo fra sindacati e imprenditori porterà a una svolta nel mondo del lavoro francese.

Chiamata anche "flexsecurity" (già sperimentata in Danimarca) viene, in pratica,
semplificata la procedura di rottura del contratto di lavoro (si arriva a parlare di "divorzio consensuale) ma il lavoratore non perde alcuna garanzia sociale e acquista il diritto alla formazione permanente.
Inoltre vengono previsti contratti a termine per progetti e viene allungato il periodo di prova.

In Italia possiamo contare solo sul tetto dei 36 mesi per i contratti a progetto e su nessun tipo di ammortizzatore sociale...

Inoltre permane il problema dei salari.
Assolutamente inadeguati al costo della vita...
In questi giorni ne da notizia anche la Banca d'Italia... ci volevano 7 anni per accorgersene ???

lunedì 28 gennaio 2008

Incontro sulla flessibilità



"Tuareg Generation"

Francesco Delzio presents his book "Generazione Tuareg - giovani, flessibili e felici"

Partecipano:
Giorgio D'Amore, president Giovani Imprenditori Assolombarda
Monica Fabris, president GPF
Massimiliano Magrini, Country Manager Google Italy
Gianfranco Fabi, vicedirettore Sole 24ore


Milano
Auditorium via Tortona 25 - Galassia Reti
28 Jan 2008 ore 18:00

giovedì 3 gennaio 2008

Sulla strage di Torino - Luc@



La strage di Torino (7 morti complessivi... responsabilità da accertare... sindacati assenti...)
chiude un anno drammatico dal punto di vista "sicurezza sul lavoro"
e che, a dire il vero, ha dato poche soddisfazioni dal punto di vista "progressi"
nel campo della sicurezza per i lavoratori e per la tutela dei lavoratori precari.
Il tema precarietà e sicurezza l'ha fatta da padrone sulla carta stampata,
dagli eccessi dell'articolo a favore del precariato su Panorama del 26 12 2007,
dove si citano casi di precari soddisfatti e contenti a articoli interessanti come quello
del 23 12 2007 sul Resto del Carlino, quotidiano di Bologna, dove veniva intervistato il ministro del lavoro Damiano sul tema tutela dei lavoratori precari (tetto dei 36 mesi per i contratti, cancellazione dello staff-leasing, innalzamento dei contributi previdenziali per i lavoratori a progetto, indennità di disoccupazione, innalzamento dei salari).
Ricordo che queste novità accennata dal ministro, sono dei "paletti" iniziali...
Molto occorre ancora fare...
Peccato che le previsioni sul tema sicurezza del nostro Presidente del Consiglio Prodi
("non accadranno più cose del genere" riferendosi alla vicenda Thyssen) sono state un po' troppo ottimistiche... Ci auguriamo che fatti di queste dimensioni non accadano davverò più, ma ogni giorno assistiamo a tante piccole tragedie.

Con la speranza che il 2008 possa portare, anche con il nostro piccolo contributo, delle concrete novità... buon anno a tutti.
E grazie, a chi fin ora si è mosso per partecipare (e anche a chi parteciperà) a questo blog.