Precari, dualismo del mercato del lavoro, contratto unico. Di questo si discuterà con Boeri, Kostoris e Tiraboschi lunedì 15 marzo a Economia e società aperta.
“Dall’inizio della recessione sono stati distrutti quasi 800 mila posti di lavoro e in quattro casi su cinque si tratta di lavoratori duali”, sottolinea Boeri. Questi ultimi, i precari, sono soprattutto giovani e poco assistiti dallo stato: sempre dal 2007, secondo Boeri, la disoccupazione giovanile è aumentata di dieci punti, salendo al 27%, mentre meno del 4% dei disoccupati con meno di 30 anni “riceve sussidi di disoccupazione e indennità di mobilità”. Il precario, “o meglio, lavoratore duale, in quanto vittima di un dualismo del mercato del lavoro che tutela il tempo determinato e non le forme contrattuali flessibili”, guadagna il 25% in meno a parità di condizioni e rischia otto volte di più il posto di lavoro.
Su una possibile exit strategy da questa situazione di dualismo contrattuale, e dalle conseguenze che esso genera, Boeri è chiaro: “Innanzitutto, deve cambiare la fase di inserimento nel mercato del lavoro: ci sono diverse proposte volte a conciliare la flessibilità richiesta dai datori di lavoro con le esigenze di stabilità dei dipendenti con un contratto unico a tutele progressive”. In secondo luogo, sulle retribuzioni, “potrebbero anche avere effetti positivi sull’occupazione un salario minimo orario e soglie minime di reddito per chi vuole assumere con contratti flessibili”. Infine, va decisamente rivisto il sistema degli ammortizzatori sociali: “Si può pensare a un sussidio unico di disoccupazione con regole di accesso uguali per tutti. Costerebbe meno degli strumenti in deroga oggi vigenti”.
La partecipazione è gratuita previa iscrizione al sito: http://www.economiaesocieta.org/News/Sopravvivere_alla_flessibilita.kl
Io ci sarò...
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