martedì 28 settembre 2010

Precari, ecco perché non dovete mollare - Luc@ 100° post

Post pubblicato sul blog Italians di oggi, martedì 28 settembre.

Caro Beppe,
in occasione della pubblicazione di una tua recente raccolta mi è capitato di rileggere la tua frase «quando succederà sarà bellissimo». Queste parole mi hanno accompagnato per tutto il mese di agosto.
Nelle mie lettere e sul mio blog ho spesso trattato il tema del precariato, arrivando quasi a non poter immaginare un futuro sereno. Ora Beppe posso dire di avercela fatta: a 32 anni, dopo dodici anni di precariato ho ottenuto un posto fisso. E quando, per l'appunto succede, è bellissimo. Mi è costato tempo e pazienza: ore spese a leggere inserzioni, spulciare annunci, inviare curriculum e affrontare colloqui per poi approdare, finalmente, a un opportunità di lavoro a tempo indeterminato. Per la prima volta, dopo innumerevoli contratti a progetto, ho visto una lettera d'intenti, mi verrà corrisposta una tredicesima e una quattordicesima, potrò magari pensare a dei progetti a lunga durata. C'è voluta tanta tenacia, altrettanta voglia di lottare ma finalmente l'occasione giusta è arrivata. Se si riesce ad essere coraggiosi e ambiziosi prima o poi l'occasione, se non per tutti, per la maggior parte può arrivare, non credi?
È giusto però dover procedere in questo modo? Cercare, cambiare fino a quando non arriva l'occasione giusta? Possibile che nessuno ci voglia mai tutelare? Una cosa è certa: non auguro a nessuno di ripercorrere il mio calvario fatto di aspettative, tensioni, paure. In dodici anni di lavoro sono venuto a contatto con tanti mondi e tante realtà, incontrando anche persone splendide e facendo tesoro delle esperienze. Spesso non capivo (o non volevo capire) con quale criterio venivano fatte certe assunzioni e vedevo le persone passarmi davanti senza logica. In quante aziende domina la logica del «tutti sono utili e nessuno è indispensabile»? Ora tutto questo è alle spalle.
Chissà che queste righe non possano essere di buon auspicio per qualcuno dei tanti nella mia condizione ai quali mi sento di dare un consiglio: non mollate.
Luca

Nessun commento: